Un’annata tutta da scoprire.
Ecco la prima annata Docg: il 2010.
Accolta con grande fermento, è stata presentata nella sede storica del Palazzo della Gran Guardia a Verona il 25 e 26 gennaio 2014. Ottimi i dati sulla produzione complessiva della denominazione che registra un forte apprezzamento anche per le tipologie Ripasso e Superiore, in leggero calo invece il Recioto, forse un problema di marketing? L’Amarone comunque conferma la sua grande ascesa mietendo consensi nazionali ed esteri ma sconta problematiche comuni ad altre eccellenze del nostro paese. E parliamo dell’estrema parcellizzazione della produzione a livello nazionale. Manca una grande forza di aggregazione che consenta di penetrare i mercati fuori area UE, senza perdere di vista l’essenza della nostra tipicità, suddivisa in infinite micro realtà che rappresentano un patrimonio senza uguali.
L’annata 2010 è stata critica, difficile a detta di molti esperti, caratterizzata da un andamento climatico instabile, molto fredda e piovosa con picchi di alte temperature in agosto. Notevoli le differenze tra le diverse vallate, alcune più piovose come Negrar e San Pietro, altre più fredde come Fumane e Marano, altre invece calde come Valpantena e Mezzane. La parte collinare ha sofferto meno perché più ventilata e drenata se pur fredda. La maturazione delle uve è arrivata a completamento ma con apporti inferiori di zuccheri e conseguente alcol, l’acidità è sostenuta e, in alcuni casi, marcata. Caratteristiche opposte al 2009, annata calda dove struttura, forza tannica e intensità fruttate ne hanno disegnato il profilo organolettico.
Sia pur nelle diverse espressioni, le variabili del clima, le vallate, le altitudini, i microclimi e gli stili produttivi, l’Amarone 2010 ha sorpreso per eleganza aromatica, freschezza, armonia complessiva con apporti di fragranti sensazioni fruttate, in certi casi austerità sostenute e punte di vera eccellenza nelle zone di Marano e Fumane. L’annata può considerarsi molto buona ma solo il tempo darà il giusto merito alle nostre considerazioni attuali.
Un’immagine nuova suggella la prima Docg 2010, quasi un battesimo di buon augurio, un simbolo grafico studiato e creato dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella per rafforzare il legame unico che tradizione, territorio, uva, prodotto e lavoro rappresentano per questa realtà.
Fiorella Chimenti
VINI IN DEGUSTAZIONE “I TOP UNDICI”
Amarone della Valpolicella Classico 2010
SECONDO MARCO – FUMANE
Rubino profondo dai lineamenti purpurei. I profumi sono espressione di eleganza pura, confetture di visciole, carruba, cioccolato, bel floreale a chiudere. Complessità gustativa che armonizza i sentori olfattivi su cenni freschi, minerali dai risvolti tannici perfetti. Potenza ed eleganza anche nell’espressione finale.
Amarone della Valpolicella 2010 – Morar
VALENTINA CUBI – FUMANE
Rubino trasparente. Profumi finissimi, sottili e penetranti, amarena sotto spirito, viola appassita, humus, cioccolato amaro, eucalipto. Perfetto il palato, è un rincorrere di sensazioni, fresco, generoso e austero. Regala un volto tannino superbo.
Amarone della Valpolicella Classico 2010 – Acinatico
ACCORDINI STEFANO – FUMANE
Rubino profondo con accennate velature purpuree. Sinuoso all’olfatto, visciole in confettura, erbe aromatiche, spezie dolci, coriandolo. Sentori che esplodono in bocca in una grande pienezza gustativa, si delinea in armonia un apprezzabile apporto acido e un tannino setoso.
Amarone della Valpolicella Classico 2010
VIVIANI – NEGRAR
Rubino di notevole luminosità. Amarena intensa in confettura e sotto spirito, frutti neri, erbe officinali, cioccolato, leggero eucalipto. Il palato regala una singolare freschezza ma si concede morbido, fruttato. Perfetta l’integrazione alcolica e l’assetto tannico, coerente ed elegante anche sul finale.
Amarone della Valpolicella 2010
DAL BOSCO GIULIETTA – MEZZANE
Rubino intenso, davvero vivace Profondi richiami di visciole, more, scorze di arancia, tocchi di cioccolato e spezie lontane. Il palato conferma sensazioni fragranti con una freschezza sottile che accompagna tutto l’assaggio. Tannino sempre giovane, irruento, di grande stile.
Amarone della Valpolicella Classico 2010 – Cuslanus
ALBINO ARMANI – DOLCE’
Zona di produzione MARANO
Veste ancora porpora vivace e leggerissima trasparenza. Esaltazione di fragranze fruttate, marasche sciroppate, tocco floreale, accenni di spezie dolci, caramella inglese, cioccolato. L’assaggio è freschissimo, ricco di frutto, il corpo è ben definito da una proposta tannica importante che, se pur giovane, regala un’immediata setosità.
Amarone della Valpolicella 2010 – Tenuta Valleselle
TINAZZI – LAZISE
Rubino luminoso. Intensità fruttate tracciano un profilo olfattivo invitante, frutti rossi e neri sotto spirito, in confettura, spezie dolci, vaniglia delicata, sottobosco. La freschezza gustativa predomina l’assaggio con richiami fruttati generosi, corpo superbo, ben integrato l’alcol e il tannino.
Amarone della Valpolicella Classico 2010 – Vigneti di Ravazzol
CA’ LA BIONDA – MARANO DI V.LLA
Rubino profondo, vivace. Frutto rosso penetrante, amarena, scorza di arancia, fili speziati a finire. Struttura palpabile al primo assaggio, linea fresca e sapida in armonico disegno nella cornice tannica di frenata irruenza.
Amarone della Valpolicella 2010
CORTE SANT’ALDA – MEZZANE
Rubino acceso. Un cenno floreale apre uno scenario olfattivo variegato, ciliegia, mora, rabarbaro. Sentori che avvolgono il palato con apporto di giusta freschezza e sapidità. Morbido e sottile mostra già tannini aggraziati e finale persistente.
Amarone della Valpolicella Valpantena 2010 – Villa Arvedi
CAV. G.B. BERTANI – GREZZANA
Rubino vivace, lievi tocchi purpurei. Eleganti sentori fruttati richiamano lamponi, ribes, spezie accennate di vaniglia, muschio, sottobosco. Austerità nel complesso. In bocca sfila freschissimo e regala ritorni di frutta rossa, struttura non potente con alcol bilanciato e tannino ben fatto.
Amarone della Valpolicella Classico – 2010
SANTI – ILLASI
Rubino vivo. Profumi esuberanti di ribes, ciliegia, spezie dolci di vaniglia, noce, un geranio appassito sul finale. L’assaggio impone un ritorno austero di notevole piacevolezza, una struttura di carattere dominata da tannini ancora audaci.