Col D’Orcia, azienda storica ilcinese che domina la Valle dell’Orcia. Qui si produce vino dalla fine dell’Ottocento e nel 1930 nasce la Fattoria S. Angelo (attuale Col D’Orcia). Chiunque entri in contatto con il mondo del vino e si appassiona incontra sul suo cammino i vini di Col D’Orcia. Qui la produzione è estesa! Dobbiamo considerare talvolta noi esperti che è facile produrre poche bottiglie di qualità ma molto difficile tante bottiglie di vino di reale qualità con punte di eccellenza. Questa è Col D’Orcia che ha 140 ha vitati e produce circa 800.000 bottiglie totali all’anno. Ma vi assicuro conoscendola dai miei primi esordi come assaggiatore agli inizi degli anni novanta, che la cura e l’amore che vestono per il territorio sono straordinari. Provate il Rosso di Montalcino e il Brunello annata e troverete una qualità e una piacevolezza inaudita anno dopo anno nonostante l’elevata produzione. Se incontrate l’enologo Giuliano Dragoni e avrete l’opportunità di parlare con lui capirete il perché. Persone come lui votate alla ricerca, all’innovazione costante e gran conoscitore delle selezioni clonali innamorate del loro territorio fanno la differenza. Se aggiungete la posizione dell’azienda sulla collina di S.Angelo in Colle e l’unicità dei terreni è fatta! Uomo e natura sono i veri segreti di un vino importante di Qualità.
Il Presidente di Col D’Orcia il Dott. Francesco Marone Cinzano ci guida nella presentazione del territorio Ilcinese prima, e poi della sua azienda. Che significa? Che prima pensa al territorio, a Montalcino, poi all’azienda che rappresenta e dimostra grande amore per il vino ilcinese per antonomasia il Brunello di Montalcino. Dimostra grande attenzione all’ambiente e alla sua sostenibilità. Una filosofia attenta e vera dimostrata dalla sincerità delle sue parole.
Dalle parole passiamo ai fatti ….inizia la verticale del loro mitico cru Brunello di Montalcino Poggio al Vento. Mitico anche per me personalmente poiché tra le prime bottiglie che ho bevuto, vi era anche Poggio al Vento. Intorno agli anni Novanta i miei amici ne parlavano come un essere soprannaturale con rispetto, attenzione. E ammirazione. Incuriosito, mi son comprato una bottiglia e da allora ho sempre stimato questo vino. Ma di che vino si tratta. Intanto parliamo di Sang Ioves o Sangue degli Dei …il nostro Sangiovese. La collina di 5 ha confinante con il medievale paese di S.Angelo in Colle a un’altitudine di circa 350-400 m s.l.m. Il vigneto presenta terreni con sabbia al 40% provenendo da un fondo marino insieme a fossili calcarei. E’ una crosta ventosa da qui l’origine del nome. Vino classico e austero che rispecchia la tradizione utilizzando per l’affinamento solo grandi botti. L’affinamento è molto lungo circa 4 anni talvolta come nel 1990 arrivando anche a 63 mesi. Poggio al Vento esprime l’essenza del Brunello potenza, struttura ed eleganza.
Luigi Pizzolato

DEGUSTAZIONE VINI COL D’ORCIA DEL 10/01/2014
ROSSO DI MONTALCINO 2011
Porpora trasparente.
Avvolgenza fruttata che declina su toni dolci, ciliegia rossa matura, glicine, erbe aromatiche. Assaggio equilibrato di freschezza stuzzicante con ritorni fruttati e sapidi. La vena alcolica è percettibile ma non eccessiva su una struttura moderata dai tannini molto vivaci. Ottima bevibilità e piacevolezza. 85/100
BRUNELLO DI MONTALCINO 2009
Rubino vivace, discreta trasparenza.
Impianto olfattivo dai richiami fruttati intensi in cui si fondono toni speziati delicati, ciliegia sotto spirito, tabacco, china dolce, humus, pepe rosa, petali di rosa sul fondo.
Assaggio avvincente, fresco, dai chiari rientri fruttati. Tannino elegante ma potente in sinergia con l’azione alcolica che abbraccia nel finale. 90/100
BRUNELLO DI MONTALCINO 2008
Manto rubino di buona concentrazione e viva trasparenza.
Il ventaglio olfattivo vira su toni ferrosi, sottobosco, humus, spezie austere, tabacco, china, anice stellato, un bouquet che esprime una grande profondità.
In bocca conferma il suo carattere, una coerenza olfattiva che risveglia un frutto sopito, è quasi morbido con tannini dolcissimi sferzati da una vena fresca e sapida. 91/100
BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA 2006 POGGIO AL VENTO
Rubino di discreta intensità e trasparenza.
Profumi variegati e complessi si liberano in successione regalando sottili cenni speziati, liquerizia, pepe, cardamomo, tabacco dolce. Il frutto affiora silenzioso, dove si fondono note balsamiche e oli essenziali.
Al palato è elegantissimo, accoglie una freschezza fruttata che vira poi in sensazioni sapide e terrose con trama tannica ancora austera. Un vino che incarna l’essenza del Brunello. 96/100
BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA 2004 POGGIO AL VENTO
Sorprende un rubino ancora profondo, vagamente trasparente, continuo.
Bouquet delicato dal quale si sprigionano una nota boisé accattivante, caffè tostato, polvere di cioccolato, tabacco biondo, un leggero richiamo vegetale di macchia mediterranea.
Assaggio freschissimo, austero, avvolgente. La scia fresca lascia il passo all’espansione tannica, austera e vitale che tanto ancora avrà da raccontare. Finale lungo e sapido dai richiami insolitamente floreali. 96/100
BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA 1999 POGGIO AL VENTO
Rubino trasparente dai viraggi granati, colore continuo e vivacissimo.
Spezie soffuse declinano in armonica successione, liquerizia, anice stellato, sottobosco, humus, felce, un tocco vegetale di erbe aromatiche, rosmarino.
In bocca ostenta una freschezza unica di frutto generoso, il corpo sfila snello ma sempre sostenuto da un tannino splendidamente svolto con finale di accigliata mineralità. 95/100
BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA 1990 POGGIO AL VENTO
Granato trasparente e vivace.
L’olfatto libera essenze di eucalipto, tabacco da pipa, liquerizia, polvere di caffè, peonia, un velo di cipria.
Avvolge al palato, quasi emoziona, le note fresche sono importanti in un connubio armonico di morbidezza e sapidità. Il corpo è impalpabile incorniciato dal tannino dolcissimo con rintocchi mentolati e caldi sul finale. 95/100
BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA 1982 POGGIO AL VENTO
Granato ancora vivo con cenni appena aranciati.
Il quadro olfattivo è percorso da sensazioni evolute che ne determinano il carattere, cuoio, sottobosco, caffè nero, felce, essenza mentolata, grafite.
Sorprende l’impatto gustativo che riconferma un merito che sembra offuscato, avvolge subito una freschezza inaspettata nella quale non sono rari i richiami fruttati. Trama tannica sempre convincente, elegante dai toni eterei sul finale. 88/100