Incontro con Alessandro Mori, proprietario di Il Marroneto, e l’Associazione Italiana Sommelier Delegazione Valdelsa in occasione della visita presso l’Azienda. Le sensazioni, i ricordi di quel giorno.
La vita che nasce dalla terra.
Un legame di un tempo senza tempo ostinatamente rivendica i natali affinché l’uomo non perda la propria identità. Alessandro ha regalato al suo sogno l’intimità di un’anima seguendo un istinto che solo una grande sensibilità riesce ad ascoltare. E questi sassi, intrisi di macchia boschiva, alimentano la sua forza, eco di un’energia sconosciuta che parla alle menti di chi può comprendere.
Marroneto, un’avventura iniziata negli anni 80 che ha portato qui la famiglia Mori attratta dall’incanto di queste terre crude. Le vigne si estendono sul versante nord a 300 mt di altezza raccolte intorno ad un torrione del 1246 “Il Marroneto”, testimone silenzioso d’infinite storie, ci riporta alla mente l’antica tradizione di essiccamento dei marroni, primario sostentamento delle civiltà contadine. Il torrione s’innalza come un baluardo sulle colline, austero, impenetrabile, custode di eredità scandite dal tempo. La terra ilcinese, povera di tutto, concede alla vite una sopravvivenza estrema, il sangiovese ne è l’interprete più audace. Scontroso, difficile, fragile, a Montalcino più che in ogni altro territorio. Il rispetto, le attenzioni, le cure, traducono la sua diffidenza in un vino dalle doti ineguagliabili, emblema di una tipicità unica al mondo.
La vite, Alessandro. Incontri non casuali.
Il coraggio di cancellare un’esistenza precedente per intraprendere un cammino in parte segnato nella sua adolescenza. Ascoltarne il racconto attraverso le sue parole è come dar voce a questa terra, troppo spesso disconosciuta, un’emozione che risveglia coscienze assopite, un rispetto profondo verso chi non ha avuto paura di credere in un sogno. Oggi è facile parlare di Brunello, tanti attori che s’inventano la propria verità immolati sull’altare del sapere. Le voci di Giulio Gambelli, Mario Cortedesio, Franco Biondi Santi e tanti altri che purtroppo non ci sono più, echeggiano tra i filari delle vigne, insegnamenti che trascendono l’individualità per la memoria storica che rappresentano.
Il Brunello di Alessandro è scevro da ogni moda, omologazione, costrizione, è l’essenza geniale di una Natura libera e restituisce memoria a coloro che, come lui e prima di lui, hanno creduto profondamente nel rapporto intimo con la propria terra.
Fiorella Chimenti
NOTE DI DEGUSTAZIONE
BRUNELLO DI MONTALCINO IL MARRONETO
Annata 1980
Colpisce la vivacità del suo manto aranciato, finemente trasparente. Le note al naso si schiudono accattivanti su richiami iniziali evoluti, cuoio, liquerizia, un rimando di marasca e prugna sotto spirito, alloro, leggerissima fuliggine, minerale. Bella la viola appassita, ancora etereo sul finale.
Ricca l’acidità che emoziona l’assaggio, un frutto ancora vivo omaggia di sapidità per tutto il sorso, ricordi tannici sfuggenti offrono un corpo snello di espressiva eleganza. 91/100
Annata 1981
Arancio vivo e pulitissimo ci riporta ai profumi dei grandi Pinot Noir della Borgogna, deliziosa frutta disidratata, lampone, viola, cenni minerali affumicati, liquerizia, lontane erbe officinali. L’assaggio non tradisce la splendida freschezza che anima ritmi fruttati generosi e dolci. Lungo il minerale con un pizzico fumé, di evidente snellezza ed eleganza regala tannini finissimi e un velo sapido a corredo. 91/100
Annata 1982
Granato acceso, trasparente e di marcata luminosità. Una sinfonia di profumi allarga su frutti composti ed espressivi, elegantissimo in un divenire di amarene, lamponi, macchia di sottobosco, terra rossa sul finire. L’emozione si appropria dell’assaggio esaltando scie minerali sinuose e freschissime. Corpo sfilato dai tannini dolci e impalpabili come il soffio di una cipria evanescente che ne incornicia la perfezione. 95/100
Annata 1983
Scarico nel suo granato trasparente senza peccare di vivacità. Olfatto regale, austero, impreziosito da fragranze fruttate sui richiami di visciole, ribes, vaga scorza d’arancia, tocchi aromatici di salvia, ginepro, sfumature di humus e giaggiolo. Riconferma austerità anche al palato, deciso l’incedere al Pinot Nero di Borgogna. Ci travolge una freschezza fiera con la scia minerale che non demorde, appassiona sul finale la dolcezza fruttata. L’essenzialità tannica ingentilisce il corpo e conferisce un equilibrio teatrale. 93/100
Annata 1986
Veste granata d’impalpabile luminosità e trasparenza. Ricami olfattivi trascendono toni fruttati, incalzante fragranza di marasca, mela cotogna, alloro, liquerizia dolce, espressivi e vibranti nel contesto. La bocca incarna l’emozione di un assaggio, rotondo e sapido al primo sorso di un impeccabile setosità che affascina e traduce il frutto in poesia. L’azione fresca e minerale esalta la ricchezza di un tannino perfetto e magistralmente armonico. 95/100
Annata 1987
Granato acceso, vivace nel tono e nella trasparenza. Profumo rotondo, elegantissimo. Soffuse amarene sciroppate e sotto spirito, rosa, giaggiolo, macchia di sottobosco, humus, eco vegetale di erbette officinali. Il gusto traduce una freschezza potente che rasenta spigolosità, ma frena poi su ritorni decisi e fruttati che ne ingentiliscono l’impatto. Il disegno tannico non concede tregua tracciando un corpo di contenuta velleità. 87/100
Annata 1988
Veste granata di buona trasparenza. Gioioso nel suo incedere aromatico, vivo ed elegante. Frutto intenso, quasi bambino, visciole, fragole, mele cotogne, richiami minerali di fuliggine, alloro. Ingresso gustativo di misurato equilibrio, l’acidità svolge un ruolo da protagonista, accresce la saporosità fruttata che declina su ritmi minerali sfuggenti e note ferrose. Frena un tannino vitale, sinuoso e perfettamente integrato. Finale sfilato, piacevole anche se non di eccessiva persistenza. 88/100
Annata 1989
Intensamente granato con vivace trasparenza. Un sipario olfattivo di chiara evoluzione, nette le sensazioni tostate, caffè torrefatto, liquerizia, erbe aromatiche e macchia di bosco. In controtendenza il palato che esplode ricco e avvincente sull’azione acida che padroneggia e intorno alla quale gravitano sentori fruttati non percepiti all’olfatto, enfasi ancor più accentuata da un’ottima sapidità. Elegante il tannino che pur avvalendosi della sua potenza non eccede d’irruenza. Freschissimo anche sul finale, leggero amaricante che richiama alla memoria una nota di caffè amaro. 90/100
Annata 1996
Rubino con chiari viraggi granati accesi, luminosi, trasparenti. Ampio e profondo libera intense fragranze fruttate di amarena in confettura, prugna, viola appassita e alloro sul finale, lineare un tocco di fumé. Nerbo acido che sferza l’assaggio senza mai perdere di eleganza, arricchisce il rimando deliziosamente fruttato e sapido. In ottimo equilibrio un tannino avvenente che avvolge con magica sapienza una struttura non eccessiva. Chiusura netta e pulita da sangiovese di razza. 90/100
BRUNELLO DI MONTALCINO MADONNA DELLE GRAZIE
Annata 2008
Rubino di vivacità estrema e ottima trasparenza. E’ inebriante l’impatto fruttato, non può che sedurre tanto è il fascino. Mora, ciliegia matura, lampone, spezie dolcissime indefinite completano il bouquet, non raro il tocco minerale di leggerissimo fumé, humus, oli essenziali. Freschezza gustativa impeccabile, pulita, netta, elegante. Nello spartito ogni elemento è in accordo perfetto, frutti dolci, rintocchi minerali. Sferza un tannino epocale, per niente dimesso, conferma di vera gioventù. 95/100
Annata 2009
Rubino trasparente di eccellente luminosità. Espressivo e raffinato rimanda a un frutto intenso e fragrante, ciliegia, fragoline di bosco, erbe aromatiche di salvia e mirto, cenno di rabarbaro. Esaltazione che trova conferma nell’assaggio, rapiti da una freschezza esuberante con inserti di frutto generoso, accenni speziati. Un sorso dipinto da genialità con tannini mordenti in attesa della clemenza del tempo. 94/100
Fiorella Chimenti