E di tanta licenza non me ne vogliano gli amici francesi.
“Icona” senza falsi idoli di un limbo tanto amato, dove trovano rifugio i perfetti del vino, giudizio scevro da ogni patriottismo. La sua unicità non è figlia del caso, spesso può accadere, ma è l’erede di una forza antica che prende vita dalla terra. Crolla intorno a sé il tentativo di discredito, non è moda, non è marketing, il suo successo è da ricercare altrove. Un legame stretto lo unisce alle colline di Bolgheri, un piccolo cru di sette ettari dalle caratteristiche uniche situato a 120 metri s.l.m. vicino alle coste del Tirreno. Un suolo ricco di argille plioceniche la cui formazione risale a milioni di anni fa quando la zona era completamente ricoperta da una palude costiera e sulla quale si sono depositati strati argillosi con infiltrazioni saline, coperte nel tempo da spessi depositi di ghiaia, sabbie, argille e rocce derivanti dall’erosione delle montagne. Gli eventi sismici delle epoche successive hanno riportato alla luce le argille plioceniche, circoscritte unicamente a quel lembo di terra. Sono ricche di minerali e assorbono acqua in misura uguale al loro peso mantenendo un’umidità ottimale nel terreno. Il clima mediterraneo e la vicinanza del mare mitigano le temperature anche durante l’estate. La specificità del suolo e il microclima creano sinergie tali da elevare questa piccola area a uno dei migliori cru che il territorio Italiano possa vantare regalando al merlot un “habitat” che suggella un trionfo da vero protagonista. Le argille plioceniche conferiscono potenza, concentrazione, apporto tannico e profumi intensi. Il vigneto si divide in tre aree ben distinte determinate dalla peculiarità del suolo. La parte superiore della collina presenta terreni sabbiosi, sassosi, argillosi e non molto profondi, i vini nascono più “lineari”. Nella parte centrale la concentrazione di argilla è più elevata, ciò conferisce una maggiore struttura tannica. La parte più bassa evidenzia una composizione argillo-sabbiosa che conferisce ai vini una struttura inferiore, ma permette di mitigare la ruvidezza degli altri tannini.
La vendemmia è eseguita in fasi diverse in relazione al grado di maturazione delle uve di ogni singolo appezzamento. La cura del vigneto, la vendemmia e tutte le fasi di vinificazione sono seguite con attenzione giorno dopo giorno e, come ci ricordano l’enologo Axel Heinz e l’agronomo Leonardo Raspini, nonostante l’ausilio della scienza, oggi come ieri è solo la sensibilità dell’uomo che opera le scelte più importanti in tutti i processi. E’ il valore aggiunto che illumina un grande vino di personalità unica.
Fiorella Chimenti
DEGUSTAZIONI
IGT TOSCANA MASSETO 2004 – TENUTA DELL’ORNELLAIA
Merlot
“Masseto”, duro come un sasso. Il primo vino prodotto risale al 1986 con indicazione generica Merlot, dal 1987 con il nome Masseto.
Rubino di eccezionale vivezza, profondo fino alla fine.
L’essenza del frutto fragrante ingentilisce il profumo che spiega note di prugna e marasca croccante. Generosa la sequenza balsamica e speziata con riverenti tocchi mediterranei di rosmarino, tabacco di fondo, cannella e ancora tanto frutto.
Inizio avvolgente, quasi morbido e d’impatto subito fruttato, l’estratto prende corpo e vibra al passo di un tannino da maestro, aristocratico nell’interpretazione. Perfetta l’intesa fresca che domina l’assaggio, scandito ancora da un frutto prorompente che non cede mai di eleganza. 95/100
CORTONA DOC DESIDERIO 2004 – AVIGNONESI
85% Merlot 15% Cabernet Sauvignon
Terreni – LA LOMBARDA, profondi di tipo limoso-sabbioso.
LA SELVA, origine fluviale, argillosi con presenze sabbiose Altitudine 250/300 mt s.l.m.
VIGNETO ad alberello
Vivo e trasparente, leggeri i tocchi granati.
L’olfatto spinge una nota alcolica che richiama frutti sotto spirito e in confettura, piccole bacche rosse e nere, prugna nera disidratata. Sotto tono un balsamico leggero, sensazioni affumicate e legno di cedro.
In bocca richiama netto un vegetale di nobile fattura che si mostra piacevolmente fresco e dinamico, trama tannica già matura e ben composta. Sorprende sul finale per la chiusura fruttata molto più fragrante e netta dei profumi. 85/100
IGT UMBRIA MERLOT 2004 – CASTELLO DELLE REGINE
Merlot
Colline tra i comuni di Narni e Amelia
Terreni argillosi
Altitudine 150/200 mt s.l.m.
Massa cromatica intensa, profonda di vivo rubino.
Profumo inizialmente chiuso si schiude poi su deliziose amarene in confettura, dolci e fragranti, ribes e corniola, l’accenno balsamico si tinge di cioccolato e appare lontano un insolito agrume.
Il gusto pieno è un trionfo sul palato, generoso e di timbro mentolato. I tannini spiegano forza e struttura ma non peccano d’eleganza, l’apporto fresco è sinfonia che ben armonizza il finale persistente, richiama vago un minerale gessoso. 86/100
IGT TOSCANA GIROLAMO 2001 – CASTELLO DI BOSSI
Merlot
Castelnuovo Berardenga, zona calda e vini di grandissimo spessore
Terreni – tufo, argille gialle, sabbie limose, sasso spezzato
Altitudine – 350 mt s.l.m.
Rubino d’intensa luminosità.
Profumi fruttati accattivanti si concedono al bicchiere, frutti rossi macerati e sotto spirito, lampone, marasca, ribes. Amarena disidratata, cannella, cioccolato, un accenno di tabacco dolce e anice stellato.
Suadente in bocca, colpisce la nota alcolica di rimando fruttato, lo spessore tannico è possente ma ben incatenato, nobile di trama. Ravvivano componenti fresche e sapide dove i ricordi mentolati s’intrecciano sul finale peccando d’eleganza. 84/100
POMEROL 2009 CHATEAU LA CABANNE
95% Merlot 5% Cabernet Franc
Altopiano piatto del Pomerol, Bordeaux, sulla riva destra della Garonna
Plateau argilloso
Altitudine – 300 mt s.l.m.
Continuo e profondo nel colore, vaghi gli accenni purpurei.
Profumo d’impatto tostato, caffè, nocciola tostata, cacao. Si liberano poi frutti neri, succo di mirtillo, cassis, note ematiche in divenire e sentori di fuliggine.
Il sorso è nettamente fresco, una giostra di vive sensazioni fruttate e speziate. Il tannino avvolge come un manto, vibrante e rotondo, dispiega una struttura contenuta ma di autentica finezza ed eleganza. Scandisce piano sul finale un leggerissimo amaricante che non disturba, ma ne amplifica l’assaggio. 92/100
IGT TOSCANA LAMAIONE 2000 – FRESCOBALDI
Merlot
Castelgiocondo, Montalcino
Terreni – argillosi, ricchi di calcare e minerali
Altitudine 300 mt s.l.m.
La prima annata è del 1991
Rubino, fugaci accenni granati di estrema vivacità e brillantezza.
Olfatto che sorprende di complessità, spezie in evoluzione, liquerizia, cuoio, pelliccia, un minerale non comune, gesso e poi grafite, rabarbaro, fondi di caffè, una tostatura impropria. Frutti rossi in confettura, fragola, lampone, amarena sotto spirito.
In bocca sferza un tono tannico ferroso, tannino belligerante che promette avventure. Sensazioni fruttate modellano la freschezza e ne ingentiliscono l’impatto senza tradire la struttura. Persistente e sapido conferma ancora tanta gioventù. 88/100
IGT TOSCANA SONORO 2004 – CERALTI
Merlot
Poco distante da Bolgheri, a un 1 km dal mare
Terreni – limosi-argillosi con presenza di scheletro, suolo a medio impasto
Rubino opulento, profondo.
Olfatto di sorprendente mora, succo di mirtilli, cassis, richiami amaricanti di rabarbaro, liquerizia, cioccolato, sottobosco, legno, carne cruda.
In bocca emerge solista la nota alcolica, bel tocco di tannino setoso e aggraziato in armonico convivio con le note fresche e sapide a vivacizzare il sorso. 88/100
IGT TOSCANA POGGIO AI MERLI 2002 – CASTELLARE
Merlot
Castellina in Chianti, i vini sono austeri, duri, richiedono un lungo affinamento per arrotondare le sensazioni più gessose conferite dal terreno.
Terreni – calcarei
Altitudine 350/400 mt s.l.m.
Prima annata in produzione 1999
Rubino non eccessivamente carico di bella vivacità.
Olfatto variegato che regala al primo naso sensazioni speziate, vaniglia, noce moscata, cuoio, note ematiche e animali, liquerizia. Frutti neri inizialmente timidi scoprono poi deliziosi mirtilli, more, piccole bacche di bosco in confettura, sul finale ginepro e vaghe note di ragù.
L’entrata sottovaluta la potenza che esplode poi in un ritorno tannico di grande esecuzione, la freschezza segue il ritmo di un frutto costante e ricama sul palato sensazioni generose e persistenti, sfocano lente sul finale d’indubbia eleganza. 91/100 – See more at: https://winepit.it/old/masseto.php#sthash.Mxll2iHA.dpuf
Fiorella Chimenti